Se state cercando casa ma incertezze lavorative o economiche non vi permettono di impegnarvi in un mutuo, l’affitto con riscatto è la soluzione giusta per voi!
Quando si parla di affitto con riscatto si intende una particolare formula di acquisto, chiamata anche rent to buy, diffusa in Italia in seguito al Decreto Sblocca Italia DL 133/2014.
In questo caso il contratto che viene stipulato tra proprietario dell’immobile e conduttore/affittuario dispone che quest’ultimo possa non solo beneficiare dell’affitto ma anche, eventualmente, procedere necessariamente con l’acquisto.
Di conseguenza, la quota mensile d’affitto includerà una parte in acconto sul prezzo finale di vendita.
Al termine del periodo definito dalle parti, l’affittuario potrà procedere con il riscatto finale e diventare effettivo proprietario dell’immobile.
Le tipologie di contratto
L’affitto con riscatto può essere applicato con tre diverse tipologie di contratto.
- Con diritto di acquisto: il proprietario è vincolato alla vendita, sarà poi l’inquilino a decidere se procedere con l’acquisto alla scadenza del termine di affitto.
- Con patto di futura vendita: l’affittuario è vincolato all’acquisto e, se decidesse di non comprare più l’immobile, perderebbe le quote versate mensilmente come acconto. Il quale diventerebbe, quindi, indennizzo per il proprietario a vendita sfumata.
- Con ritenuta di proprietà: l’affittuario diventa proprietario dell’immobile quando paga l’ultimo canone di affitto.
È importante sapere che, per avere una validità legale, il contratto di affitto con riscatto deve essere correttamente registrato presso i registri immobiliari.
Inoltre, la durata dell’affitto non può superare il termine massimo di 10 anni.
Se nella durata di questo periodo l’affittuario non ha pagato un numero minimo di canoni stabilito, il proprietario può decidere di richiedere la risoluzione del contratto.
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